“Di libertà e d’amore”. Laura Ricci introduce e traduce il canzoniere di Elizabeth Barrett Browning

di Davide Pompei su Orvietonews.it

È fresco di stampa, per le edizioni Vita Activa di Trieste, un nuovo lavoro di Laura Ricci. Narratrice, poeta, traduttrice, con la sua scrittura ha affrontato nel tempo vari generi letterari e, dopo il recente saggio Sempre altrove fuggendo. Protagoniste di frontiera in Claudio Magris, Orhan Pamuk, Melania G. Mazzucco (Vita Activa, 2019), a ridosso di Natale regala ai lettori una nuova e attuale traduzione dei Sonnets from the Portuguese, il celebre canzoniere d’amore della poetessa vittoriana Elizabeth Barrett Browning.
Il volume – dal titolo Di libertà e d’amore. Elizabeth Barrett Browning. Sonetti dal Portoghese (Vita Activa, 2020) – presenta appunto, con testo a fronte in lingua inglese, questa traduzione effettuata sul testo della prima edizione dei 44 sonetti (London, Chapman & Hall, 1850), preceduta da un saggio introduttivo che, senza ignorare la precisione letteraria e numerosi dettagli bibliografici, ripercorre agevolmente, anche per non addetti ai lavori, la vicenda letteraria e umana del sovversivo canzoniere di E.B.B., ispirato dal sorgere dell’altrettanto sovversivo amore che la legò al poeta Robert Browning.

Il fascino dell’appassionante vicenda sentimentale, che per eludere il divieto del padre di lei culminò con il matrimonio segreto tra i due poeti e con la fuga in Italia – dove a Firenze, a Casa Guidi, Elizabeth e Robert vissero per dieci anni, fino alla morte di lei, la loro felice storia d’amore – ha talvolta offuscato il valore profondamente innovativo del dettato poetico di Elizabeth Barrett, che Laura Ricci recupera ed evidenzia sia nel saggio che nella traduzione, volta a restituire con un’impostazione di colta, appassionata e ironica modernità l’intenzione e lo stile dell’opera originale.
Una traduzione attuale, da poeta a poeta e colma dell’entusiastica vitalità dei versi di E.B.B., questa di Laura Ricci, che opera una vera e propria ricreazione di questo celebre canzoniere tenendo ben presente quanto, in esso, l’amore venga cantato a voce alta per esprimere sia il valore salvifico e il lieto fine della storia sentimentale, sia la libertà che la poetessa si prende, in piena epoca vittoriana, nel superare e rinnovare in modo estremamente personale e moderno la tradizione letteraria dei canzonieri d’amore.

È un debito che viene da lontano quello per la poetessa vittoriana, che insieme ad altre figure femminili autorevoli ha nutrito l’immaginario e la formazione di Laura Ricci, in modo via via più approfondito, fin dalla prima adolescenza. “Ho voluto restituire questa straordinaria figura di donna e di poeta, prima dimenticata per lungo tempo, poi affidata all’esegesi accademica, ai lettori comuni – afferma l’autrice – e, spero, anche alle giovani generazioni. Ho voluto tradurre e ricreare in modo moderno l’espressione del suo inatteso e straordinario amore. Perché, come è nell’intenzione dell’originale, venga cantato a voce alta, come accadeva nella tradizione dei trovatori, ma anche come accade a una donna libera che vuole esprimere il suo amore al mondo non solo perché ha risolto il dilemma sentimentale e l’ha risolto a lieto fine, ma perché ha sciolto anche il dilemma culturale del canone letterario, inserendosi a pieno diritto nella tradizione fino ad allora maschile, e per di più superandola e innovandola“.

Il volume, molto elegante e curato anche nella veste grafica, contiene anche alcune immagini di Casa Guidi a Firenze e di qualche manoscritto autografo di Barrett e di Browning che, prima di fuggire insieme per l’Italia, si scambiarono per un anno e mezzo circa un fitto e meraviglioso epistolario, la cui materia converge in parte nei sonetti che E.B.B. compose contemporaneamente. “Spero che il libro venga letto e donato – continua Ricci – in modo che quando se ne potrà fare una presentazione possa svolgersi a rovescio, con me che ascolto e i lettori e le lettrici che ne parlano e raccontano le loro impressioni, e che leggono anche qualche sonetto“.

Quanto a Elizabeth Barrett, per chi non la conoscesse nasce a Coxhoe Hall, nei pressi di Durham, il 6 marzo 1806, prima dei dodici figli di Mary Clarke Graham e di Edward Barrett Moulton-Barrett, un proprietario terriero portentosamente ricco grazie alle sue piantagioni di zucchero in Giamaica. Nel 1809 la famiglia si trasferisce nella dimora di Hope End, nello Herefordshire, che Edward Barrett acquista e ingrandisce fiabescamente; deve tuttavia rivenderla a causa di dissesti finanziari sopravvenuti per l’abolizione della schiavitù, e nel 1835 si sposta a Londra con la famiglia.
È nell’ambiente incantato di Hope End che Elizabeth passa un’infanzia e un’adolescenza privilegiate: la splendida villa con il grande parco che fa da sfondo ai suoi primi versi e che, anche nella produzione successiva, risuona come un paradiso perduto; il libero accesso alla grande e fornita biblioteca paterna che, unito alla sua non comune sensibilità, le permette di accumulare una cultura eccellente i cui capisaldi sono Milton, Shakespeare e Dante, ma anche autori di impronta filosofico-politica quali Voltaire, Rousseau e Mary Wollstonecraft, alle cui teorie, espresse in A Vindication of the Rights of Woman, appena quindicenne si appassiona.
E ancora lo studio del latino, dell’ebraico, del greco, e più in generale un ampio percorso formativo con il celebre ellenista Ugo Stuart Boyd, che tanto contribuì al delinearsi dei suoi ideali di bontà, giustizia e bellezza; lo studio di lingue straniere quali l’italiano e il francese. Ma accanto al privilegio si manifestano quei mali del fisico e quei nefasti accadimenti della sorte che, reciprocamente intrecciati, faranno di questa creatura intelligente, sensibile e ricettiva quella poeta celebre, ma reclusa e lontana dalla vita reale e dai salotti, che nel 1845 Robert Browning, sei anni più giovane di lei, vorrà e potrà incontrare.
L’amore a prima vista tra i due, lo scambio di visite e di lettere, la salute di Elizabeth che migliora, il matrimonio segreto, la fuga in Italia, la nascita del figlio Pen che pubblicherà l’epistolario dei genitori, la partecipazione intellettuale di lei al Risorgimento italiano, la sua morte a Firenze – dove è sepolta nel Cimitero degli Inglesi – tra le braccia di Robert il 29 giugno del 1861: in un sodalizio d’amore e di affinità elettive e letterarie che non ha eguali nella storia delle letterature. Questo e molto altro, oltre ai magnifici versi del canzoniere di E.B.B., in questo piccolo, denso e piacevole volume che in questo 2020 Laura Ricci, quasi come un segno di speranza e di vitalità, ci regala.

Di seguito il sonetto scelto per la quarta di copertina, il celebre Sonetto XLIII:

Come ti amo? Lascia che i modi conti. Ti amo
fino alla profondità, al respiro, all’altezza
che l’anima mia sa raggiungere, quando anela
ai confini dell’Essere e dell’ideale Grazia.
Ti amo nella quieta necessità di ogni giorno,
alla fiamma del sole e della candela. Ti amo
nella libertà, come chi lotta per la Giustizia;
nella purità, come chi dal Plauso rifugge.
Ti amo con la passione che consumavo
nei miei antichi affanni, con fede di bambina.
Ti amo con quell’amore che perduto credevo
con i miei perduti santi – Ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime di una vita intera! – e
se vorrà Dio, meglio dopo la morte ti amerò.

Di libertà e d’amore
Elizabeth Barrett Browning. Sonetti dal Portoghese
Introduzione, cura e traduzione di Laura Ricci
Vita Activa Edizioni, Trieste, 2020
Pagine 184
Prezzo € 14,00