Laura Ricci riporta in vita la scrittura poetica di Elizabeth Barrett Browning

intervista di Valentino Saccà su Orvietosì.it del 31 dicembre 2020

La raccolta poetica Sonnets from the Portuguese si compone di 44 sonetti pubblicati nel 1850, ed è una grande opera romantica realizzata dalla grande poetessa inglese Elizabeth Barrett Browning.

Ora la casa editrice triestina Vita Activa dà alle stampe una riedizione curata dalla poeta e scrittrice Laura Ricci, Di libertà e d’amore – Elizabeth Barrett Browning, Sonetti dal Portoghese (Vita Activa Edizioni, Trieste, novembre 2020). Il Volume, correlato di testo a fronte in inglese, presenta una nuova traduzione curata da Laura Ricci, la quale ha anche realizzato un saggio introduttivo all’opera.

La scelta dell’autrice di far rivivere i versi poetici della Barrett Browning è una scelta più che mirata, in quanto legata a un affetto che la lega alla poetessa inglese fin da quando era bambina.

“Posso dire che non solo Elizabeth Barrett Browning rientra nella rosa delle mie autrici preferite, – ha sottolineato Ricci ma che è stata la prima scrittrice in assoluto a incuriosire il mio immaginario e a mostrarmi, anche se ero ancora una bambina, un mondo possibile di realizzazione e di libertà per le donne. Per usare un’espressione cara a una certa cultura femminista, è stata la mia prima madre simbolica. Avevo infatti circa sette anni quando i miei genitori, notando quanto già mi appassionasse la lettura, mi regalarono, un volume alla volta e a rate, un’enciclopedia della Confalonieri concepita per sezioni tematiche, Vita meravigliosa.
Una delle sezioni dell’enciclopedia riguardava le donne che si erano distinte per cultura letteraria, arti, ricerca scientifica, impegno sociale, e questa è stata, in certo senso, la mia prima e inconsapevole alfabetizzazione femminista.  Ricordo a caso figure come Marie Curie, Florence Nightingale, George Sand, le sorelle Brontë, Emmeline Pankhurst, Grazia Deledda e, all’epoca mia preferita tra tutte, Elizabeth Barrett Browning appunto. Che era inglese, ma che aveva scelto l’Italia per la romantica fuga d’amore con il poeta Robert Browning e che era vissuta a Firenze dal 1847 al 1861, anno della sua morte, appassionandosi al nostro Paese e al nostro Risorgimento. Certamente all’epoca più che i suoi versi, che sarebbe stato prematuro leggere e tanto più comprendere, mi avevano infervorato la sua vita di malata solitaria e creativa, la meravigliosa storia d’amore con Browning che le aveva fatto riacquistare una migliore salute, la ribellione al ricatto del padre, che aveva proibito il matrimonio ai figli e alle figlie pena il diseredarli, per sposarsi con lui.
Poi negli anni la conoscenza di questa figura letteraria si è via via approfondita, fino a portarmi a questo lavoro su di lei. Ma di certo devo a Elizabeth, come del resto alle altre eroine di Vita meravigliosa, le mie prime consapevolezze rispetto a quanto desiderare per sé, all’ambizione e alla volontà per realizzarla, al diritto alla libertà”.

Nella scrittura colta e appassionata di Laura Ricci, si affaccia tutta la passione dedicata al personaggio in questione e alla sua opera, inoltre l’autrice stessa dichiara che la gestazione di questo volume è stata molto lunga, dettata da approfondimenti e ricerche continue che infine sono andati a polarizzarsi proprio attorno ai Sonetti dal Portoghese.

L’idea è nata da molto tempo, – ha spiegato l’autrice – man mano che andavo approfondendo la lettura e lo studio degli scritti di E.B.B. e degli ormai numerosi studi su di lei, e in particolare si è accentrata intorno ai Sonetti dal Portoghese – che tra le sue opere è quella che più ha avuto successo – perché si tratta di un canzoniere d’amore, e i canzonieri d’amore mi hanno sempre interessato. Rispetto all’opera in sé, poi, mi sembrava che una nuova traduzione fatta da chi non solo traduce, ma anche scrive poesia, fosse necessaria, in quanto l’ultima traduzione in Italia in tal senso, che è quella di Rina Sara Virgillito, risale al 1986, e dato che i grandi libri, perché continuino a interagire con le epoche, vanno periodicamente ritradotti.
Con la mia traduzione ho cercato di restituire, da poeta a poeta, l’intenzione e lo stile dell’opera originale, ossia di rendere con un’impostazione di colta, appassionata e ironica modernità l’entusiastica vitalità dei versi di E.B.B.; tenendo ben presente quanto, in essi, l’amore venga cantato a voce alta per esprimere sia il valore salvifico e il lieto fine della storia sentimentale, sia la libertà che la poetessa si prende, in piena epoca vittoriana, nel superare e rinnovare in modo personale e moderno la tradizione letteraria dei canzonieri d’amore.
Di qui anche il titolo del mio lavoro: Di libertà e d’amore. Mi sembrava importante anche far precedere la traduzione da un saggio introduttivo che, secondo le mie scelte in questo campo, sottraesse Elizabeth Barrett Browning all’esegesi canonica e accademica e la restituisse, pur nella precisione letteraria e senza banalizzazioni, ai lettori e alle lettrici comuni e, in particolare, alle giovani generazioni”.

La traduzione nella sua interezza, non un singolo aspetto in particolare, ha alimentato il lavoro di Ricci, secondo quanto ha  dichiarato: “Tradurre poesia, che per inciso è il genere di traduzione che più amo, è un lavoro complesso, che deve tener conto di molti fattori se si vuole arrivare a una trasposizione degna del termine “poesia”. Tradurre è sempre ricreare, ma nella poesia lo è ancora di più. Bisogna innanzitutto ascoltare e riascoltare il testo, carpirne quella complessa essenza che Walter Benjamin chiamava “l’intenzione, lo stile e la pura lingua” dell’opera originaria e tentare di trasporli nella lingua della traduzione: a forza di accortezze semantiche, linguistiche, stilistiche, ritmiche, di versificazione. Per fortuna l’italiano è una lingua molto ricca semanticamente e non troppo costrittiva nelle sue strutture grammaticali e sintattiche, e questo permette di muoversi con un certo agio per ricreare, appunto, la “pura lingua” di un testo poetico”. 

La collaborazione con la casa editrice di Trieste Vita Activa, gestita dalla scrittrice, poeta e operatrice culturale Gabriella Musetti, è nata grazie ai frequenti soggiorni triestini di Laura Ricci come lei stessa racconta.

“Trieste è una città che amo e frequento spesso, – ha spiegato l’autrice – e dalle molte relazioni che, nel tempo, ho intessuto con l’ambiente letterario triestino. Gabriella Musetti, direttrice editoriale di Vita Activa, è scrittrice e poeta, e infaticabile operatrice culturale. Quando ci siamo conosciute – in occasione delle “Residenze estive di poesia e letteratura” che, prima dell’interruzione 2020 dovuta al Covid, per ben venti edizioni ha organizzato a Duino e Trieste – mi ha coinvolto nella collaborazione con la casa editrice, anche in ragione del fatto che Vita Activa focalizza la sua attenzione su libri che, scritti da donne o da uomini, valorizzano la cultura, il pensiero e l’agire sociale femminili. Nell’organizzazione del lavoro di Vita Activa mi occupo di aspetti che riguardano essenzialmente l’editing, il copyright e la comunicazione. Collaborando, è stato poi consequenziale che la casa editrice mostrasse interesse anche per la pubblicazione di alcuni miei lavori: questo su Elizabeth Barrett, il recente saggio Sempre altrove fuggendo sulle protagoniste di frontiera in Magris, Pamuk e Mazucco-Schwarzenbach e, mi piace ricordarlo, la Guida sentimentale di Orvieto, che a mia cura presenta gli scritti e le foto degli allievi e delle allieve del corso di scrittura creativa che ho tenuto, negli anni passati, all’Unitre della nostra città”.   (Valentino Saccà)