Veneziacamp. Marketing innovativo e l’ennesima occasione perduta di Orvieto

veneziacampÈ imminente, dall’1 al 3 luglio all’Arsenale di Venezia, la seconda edizione del Veneziacamp, fiera dell’innovazione tecnologica. All’interno del Veneziacamp IWA Italy , che collabora all’evento, festeggerà i suoi 10 anni di esistenza e attività: sarà dunque, per l’associazione, non solo un’occasione di diffusione della propria mission e delle proprie competenze, ma anche un momento di festa, approfittando del fatto che l’evento veneziano vedrà riuniti molti membri da tutta Italia.

Veneziacamp sarà un’occasione importante per sviluppatori, manager, aziende e PA per documentarsi e capire meglio come agire e come investire nei nuovi processi della comunicazione, dell’informatizzazione e del web marketing. Ed è proprio quest’ultimo argomento che desidero affrontare a proposito dell’occasione per ora perduta di Orvieto.

Tra i tanti appuntamenti, mi ha colpito un workshop che mi sembra molto interessante e che non mancherò di frequentare su turismo/web/politica. Alle ore 10,00 (Tese3 – Galeazze) dello stesso sabato 3 luglio è infatti in programma “STN Social Tourism Networking: il turismo e la rete, case history e politica”, iniziativa in cui verrà presentato un progetto di “Turismo Sociale”, mylocalguide.org ( http://www.veneziacamp.it/varie/www-mylocalguide-org/ ).

Noi saremo lì, per continuare a documentarci e ad imparare su questo importante, innovativo e tutto sommato non troppo dispendioso versante di marketing turistico. Saremmo davvero felici di incontrare a Venezia gli operatori turistici del nostro territorio, della nostra Orvieto, sempre e giustamente alla ricerca di un modello di promozione, ma forse sempre e solo con un approccio troppo segnato e tradizionale, che non tiene conto di quei percorsi innovativi che andrebbero invece maggiormente progettati e sperimentati.

Questo approccio “innovativo” al turismo previsto nel workshop sopra citato ci provoca, al tempo stesso, un po’ di lusinga e un po’ di amarezza.  E’ davvero lusinghiero per noi di Akebia, infatti, constatare che alla più importante fiera sull’innovazione tecnologica che si tiene in Italia venga presentato un argomento di questo genere, che avevamo trattato e progettato, con varie marce in più, oltre un anno e mezzo fa all’interno del PUC2 del Comune di Orvieto. Per la sezione “marketing urbano” presentammo infatti, per conto del Comune, un innovativo e allora futuristico progetto integrato di “Turismo dal basso e condiviso”, un incrocio tra un piccolo Facebook locale e questa idea di Mylocalguide. Sarebbe stato un esperimento unico a livello nazionale, che oggi potrebbe rientrare in quelle strategie che alcuni teorici del web chiamano “iperlocale”.

Purtroppo il progetto non fu finanziato, nella sua globalità, dalla Regione Umbria, anche se il nostro piano di marketing ottenne un punteggio lusinghiero; e tantomeno ha stimolato interesse e curiosità nei nuovi amministratori. Non ci meraviglia la disattenzione di qualche strato della politica, è un male storico che difficilmente riusciremo a curare, quello che ci fa invece più pensare è che il progetto fu messo sotto esame, con grande scetticismo e diffidenza, dai dirigenti locali e provinciali di un’importante associazione di categoria quale è Confcommercio. In fase di presentazione alle associazioni di categoria, Confcommercio evidenziò tra l’altro il fatto che il progetto fosse “un po’ vuoto”, ad esempio senza le indicazioni stradali per guidare i turisti dentro la città e con pochi eventi. È evidente che quanto proposto non aveva nulla a che fare con queste strategie tradizionali, con nostro grande piacere liquidate anche dal superconsulente dell’attuale sindaco Concina Antonio Ravà, ma voleva essere una prima sperimentazione di un nuovo modo di rappresentare e promuovere una micro realtà territoriale, di darle efficienza e pervasività, per permettere al mondo esterno di valutarne la capacità attrattiva ancor prima di essere sul luogo, così da spingere i potenziali turisti alla curiosità e al desiderio di scegliere Orvieto come meta.

A distanza di quasi due anni, un progetto molto simile a quel piano di marketing (che per la verità è ancora più ambizioso e innovativo) arriva a Veneziacamp: come spesso accade, ancora una volta Orvieto avrebbe potuto arrivare per prima e invece, per molte e varie ragioni, ha perso un treno e sta ancora cercando dove andare. O, come diceva Guzzanti, “quando stiamo andando”.